La storia

 

 

 

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"Il Servizio Ambulanza dell’Avis di Rho da oltre due anni effettua un servizio validissimo ed insostituibile con uno svolgimento regolare e quotidiano: dalle ore 18 alle 24 nei giorni lavorativi e dalle 8 alle 24 nei giorni di sabato, domenica ed ogni altro giorno festivo.

Sorto con l’intento d’integrare il servizio trasporto ammalati dell’Ente Ospedaliero di Rho, il Servizio Ambulanza conta ora 80 volontari regolarmente diplomati dall’Associazione Italiana Soccorritori (A.I.S.) i quali mettono parte del loro tempo libero a disposizione della collettività nei momenti di bisogno per un pronto intervento sanitario.

 

Così riportava il supplemento del settimanale di cronaca locale “Rho settegiorni” del 13 ottobre 1979 in occasione del 35° anniversario di fondazione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue (AVIS), Sezione di Rho, nata nella primavera del 1944 con l’obiettivo di soddisfare il bisogno di sangue dell’Ospedale di Circolo nel periodo bellico. Il Servizio Ambulanza nasce nell’ottobre del 1977, per far fronte alle carenze del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Rho che, con i propri mezzi, assicurava il soccorso per i 150.000 abitanti che afferivano al nosocomio, ma in alcuni orari era carente come riferiva Giorgio Paramidani1:

Certamente se non ci fossimo stati noi questi ammalati sarebbero ugualmente stati soccorsi. In molti casi, però, avrebbero dovuto aspettare che l’ambulanza dell’ospedale rientrasse o che ne arrivasse una da Milano. A Rho infatti durante l’orario normale di lavoro ci sono sufficienti mezzi e autisti per svolgere il servizio. A partire dalle ore 18-19 rimangono solamente in servizio due autisti che sono anche al centralino. Succede a volte che durante questo orario, oppure al sabato o alla domenica, ci siano due chiamate contemporanee. In casi simili può uscire solo una lettiga…

L’Associazione nasce per “gemmazione”, aveva cioè alle spalle una struttura solida, radicata da oltre 30 anni nel territorio, che decideva di allargare il proprio campo di azione e di agire rapidamente una volta individuato un bisogno. Ma in generale era sempre la popolazione che permetteva all’Associazione di crescere, fidandosi di questa realtà che da anni conosceva, rispondendo ad ogni richiesta di aiuto finalizzata all’acquisto di una nuova ambulanza. L’Associazione nasce pertanto dalla sensibilità di chi voleva migliorare un servizio esistente la cui carenza non veniva da tutti vista o riconosciuta. È la qualità del servizio e non l’assenza dello stesso su cui si interviene.

La peculiarità dell’attività svolta poneva subito in primo piano la qualità del servizio. Quella che era un’anticipazione nella risposta di bisogni emergenti, la spontaneità, la gratuità ed il servizio per gli altri, non poteva però assolutamente prescindere dalla capacità di prestare l’attività con competenza e preparazione.

A Rho si organizzano i primi corsi di primo soccorso, aperti a tutti, in cui venivano date nozioni basilari di comportamento nel soccorso ai traumatizzati del traffico ed alle persone colpite da malori. Ha così inizio un processo di formazione sanitaria che oltre a preparare i volontari che saliranno in ambulanza, consentirà di diffondere nella popolazione un nuovo modo di agire in caso di bisogno. I corsi denominati A.I.S. (Associazione Italiana Soccorritori), di otto lezioni di due ore ciascuna, comprendevano cinque lezioni di “chirurgia” e tre di “rianimazione” con prove pratiche e proiezioni di diapositive.


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1 Giorgio Paramidani, fu inizialmente il Responsabile del Servizio Ambulanza come gruppo all’interno dell’AVIS di Rho e poi primo Presidente dell’AVIS Rho Servizio Ambulanza come Associazione indipendente.

 

L’Associazione nel 1983 aderiva alla Federazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze, trovando in questo Movimento, largamente diffuso in tutto il Paese, una collocazione pienamente rispondente agli ideali di solidarietà e di servizio che la animavano (e la animano tuttora) ed un indispensabile supporto tecnico/amministrativo che le permetteva di far fronte alla complessità di un settore in rapido mutamento.

È proprio in accordo a questi ideali che l’Associazione si impegna a fondo nel settore della formazione, curando particolarmente la preparazione teorica e pratica dei suoi soccorritori.

Nel 1986 l’attività del servizio ambulanza viene estesa sulle 24 ore a tutti i giorni dell’anno e, ancora una volta, le motivazioni che spingono l’Associazione ed i suoi appartenenti a farsi carico di questo servizio essenziale, sono la consapevolezza che esiste una carenza di risorse e la convinzione che unendo la volontà e la disponibilità di chi accetta di essere parte attiva nella società si possa garantire alla popolazione un diritto fondamentale, quale è quello di essere soccorsi rapidamente, ma soprattutto bene.

Dal 1987 cambia completamente la struttura dei corsi, si abbandona il corso A.I.S. orientato alla formazione generica della popolazione, per passare ad un corso che formi principalmente i soccorritori che saliranno poi in ambulanza, pur lasciando aperta la partecipazione a tutti. Si adotta pertanto il “Corso ANPAS” così chiamato perché era stato concepito dall’Unione Regionale Lombarda delle Pubbliche Assistenze e curato dal Centro di Formazione del Volontariato della Lombardia, con l’intento di fornire le linee guide per la formazione alle associazioni consociate. Il corso si articolava in 13 lezioni teoriche tra cui alcune espressamente dedicate a chi operava sui mezzi di soccorso: gli aspetti medico legali, il trattamento dell’ammalato psichiatrico, il trasporto dei pazienti infettivi.

I docenti delle lezioni teoriche erano come sempre medici dell’ospedale ed ex volontari laureati, mentre per le lezioni pratiche sono gli stessi soccorritori, tra i più motivati e preparati, a fare da istruttori. Nasce così una nuova figura all’interno dell’Associazione che si occupa espressamente della formazione e dell’aggiornamento dei volontari maturando una competenza specifica non reperibile altrove.

Vista la complessità e la preparazione che l’attività di soccorso richiedeva, vengono diversificati, in base alle competenze, i ruoli di ogni soccorritore. Si va dal “tirocinante”, che dopo aver frequentato il corso, entra in Associazione e affianca il personale effettivo, al “caposervizio”, che ha la responsabilità sanitaria dell’intervento ed è colui che decide come agire sulla scena dell’evento. A queste figure si affianca il “centralinista” che ha il compito di rispondere direttamente alla chiamata di soccorso e la figura storica dell’”autista d’ambulanza” che per l’esperienza maturata era sempre stato un punto di riferimento nella gestione del servizio.

Il centralinista era l’embrione di quello che poi sarebbe diventato in alcune Centrali Operative del 118 l’operatore tecnico. Riceveva le chiamate di soccorso facendosi carico di espletarle con i propri mezzi o, in carenza, contattando le associazioni più vicine, allertava in caso di necessità i Vigili del Fuoco e le Forze dell’Ordine, contattava l’ospedale di destinazione per informarlo delle condizioni del paziente sull’ambulanza in arrivo.

Nel 1990 in relazione allo sviluppo che l’Associazione aveva avuto si rende giuridicamente necessaria un’assoluta autonomia gestionale: l’AVIS Rho Servizio Ambulanza, in accordo con la locale Sezione dei Donatori di Sangue, cambia nome in Pubblica Assistenza Rho Soccorso ottenendo poco dopo la personalità giuridica e l’iscrizione al Registro Regionale del Volontariato.

Nel 1992 l’Associazione lascia i locali dell’Ospedale di Rho, che aveva occupato dalla fondazione, per trasferirsi presso la sede di via Legnano a Rho in un vecchio acquedotto ristrutturato e messo a disposizione

dal Comune.

Il soccorso come missione non preclude la soddisfazione di bisogni emergenti nella popolazione ed in particolare in quella anziana. Nel 1993 viene infatti attivato il servizio di teleassistenza domiciliare che ha permesso di monitorare costantemente fino a 110 utenti in buona parte anziani che, dalle loro abitazioni, potevano in caso di bisogno contattare direttamente 24 ore su 24 il centralinista dell’Associazione.

L’esperienza maturata viene tradotta negli ultimi anni in attività di formazione al primo soccorso a favore del personale di aziende ed enti pubblici, in ossequio a quanto richiesto dal Decreto Legislativo del 19 settembre 1994 n°626.

Nel febbraio del 1994, in seguito all’attivazione del Servizio 118 nella Provincia di Milano, l’Ospedale di Rho abbandona completamente l’attività di soccorso sanitario che viene svolta in toto dall’Associazione.

Nel 1999 la Regione Lombardia con DGR n°45819 del 22 ottobre 1999, relativo ai programmi formativi regionali, impone uno standard per tutte le associazioni che operano del soccorso. Per la prima volta si ha una normativa nel settore con delle linee guida e la determinazione di un apposito corso di 120 ore per la formazione degli “Operatori non sanitari” del soccorso extra-ospedaliero.

Ritornando alla Pubblica Assistenza Rho Soccorso sottolineiamo che dal 2001 è convenzionata con la Centrale Operativa 118 di Milano diventando di fatto referente per l’urgenza-emergenza per tutta la zona del Rhodense e dei comuni del nord-ovest di Milano.

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