COVID 19 - Rapporto con il datore di lavoro

Ciao a tutti,

in riferimento alla dichiarazione richiesta fatta da alcuni datori di lavoro al fine di poter accedere ai locali aziendali, si specifica quanto sotto:

l’accordo imprenditori/sindacati,  “informativa ex protocollo governo – parti sociali del 14 marzo 2020” citato, fa riferimento ed è soggetto a quanto definito nel Decreto legge 23 febbraio 2020 n.6 che recita all’art 1 comma h) “…applicazione della misura della quarantena con sorveglianza attiva agli individui che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva;”.

A tal proposito si specifica che, l’art.1 sopra indicato risulta da leggersi nel corretto contesto e con i riferimenti puntuali precedenti e susseguenti, che hanno dato il corretto perimetro alla disposizione di legge, in particolare:

-   nel Decreto si fa specifico riferimento alla volontà di contenere la diffusione COVID-19;

-   lo stesso, si affianca alle disposizioni del Ministero della Salute, Istituto Superiore della Sanità (ISS) fino a scendere all’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU), e agli enti locali in materia di gestione puntuale e operativa dei casi sospetti COVID-19 nel contesto dei servizi 118/trasporto pre-ospedaliero.

Il Ministero della Salute fornisce infatti una definizione chiara di cosa si intende per“contatto stretto”– (Fonte/Riferimento: sito Ministero della Salute – FAQ Chiarimenti COVID-19http://www.salute.gov.it/portale/malattieInfettive/dettaglioFaqMalattieInfettive.jsp?lingua=italiano&id=228)

“27. Quale è la definizione di contatto stretto? (fonte ECDC)

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie definisce contatto stretto:

• una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;
• una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la stretta di mano);
• una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
• una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;
• una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri;
• un operatore sanitario od altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso di COVID19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;….”

Chiarito quindi cosa si intende per “contatto stretto” è bene sottolineare che l’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) con suo documento, “Rational use of personal protective equipment for coronavirus disease 2019 (COVID-19)” 27/02/2020 (Fonte/Riferimento:https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/331215/WHO-2019-nCov-IPCPPE_use-2020.1-eng.pdf), definisce sin dalle prime ore dell’emergenza i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) che gli operatori sanitari, ivi compresi gli operatori addetti al trasporto sanitario e/o soccorritori 118, volontari/dipendenti, devono adottare quale protezione contro il rischio di contrarre il virus Covid-19.Contenuti ribaditi anche nel documento dell’ISS “Indicazioni ad interim per un utilizzo razionale delle protezioni per infezione da SARS-COV-2 nelle attività sanitarie e sociosanitarie - assistenza a soggetti affetti da Covid-19”.

Rho Soccorso fin dalle prime ore della dichiarazione d’emergenza COVID-19 ha dotato tutte le sue persone operative di istruzioni specifiche da seguire per la gestione di questi casi e di tutti i dispositivi di protezione individuale atti a prevenire qualsiasi rischio di contagio. L’Associazione è andata anche oltre quanto stabilito dall’OMS mettendo a disposizione in continuità DPI di una classe di protezione superiore a quella richiesta al fine di garantire al massimo il proprio personale.

Tutti i servizi d’emergenza sono svolti sotto la supervisione della Sala Operativa Regionale per l’Emergenza Urgenza (SOREU) e con monitoraggio a posteriori della Sala Operativa Regionale di ANPAS Lombardia e, nel caso serva, con il coinvolgimento del Direttore Sanitario di Rho Soccorso, Prof. Fabrizio Pregliasco (Virologo, Direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, oltre che Ricercatore Confermato in Igiene Generale ed applicata all’Università degli Studi di Milano).

Per quanto sopra non si ritiene che quanto indicato nell’informativa ex protocollo governo – parti sociali del 14 marzo 2020, “è precluso l’ingresso in azienda a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al Covid 19…” sia riconducibile all’esposizione che i soccorritori hanno all’interno del contesto dei servizi svolti per la nostra Associazione.

Vi ringrazio per l'attenzione e sono a disposizione per chiarimenti.

Ivan

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